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Anche quest'anno ho trascorso due bellissime settimane con i miei amici Clara e Gimo; sono persone veramente speciali ed ormai con loro mi sento di casa.
Mi hanno accompagnata in interessanti escursioni sui monti tra Veneto e Trentino, a visitare luoghi meravigliosi con panorami che mi hanno lasciata senza parole!

Fra tanti luoghi, quello che mi ha più profondamente emozionata è stato il Monte Grappa... ci siamo stati nel pomeriggio del giorno del mio compleanno!

La strada per arrivare in cima è ripidissima e dopo i primi tornanti la pianura è laggiù, lontanissima. I tornanti sono in tutto 28, nei circa trenta chilometri che portano in cima, a 1776 metri sul mare!

A dogni curva il panorama cambia: boschi, radure, piccoli agglomerati di case si susseguono a pascoli popolati di mucche. Tratti di strada stretta fra muri di roccia da una parte e ripidi strapiombi dall'altra si arrampicano sulla montagna, passando sotto archi scavati nella pietra e subito dopo la stessa strada si snoda dolcemente, quasi in piano, in mezzo a prati verdissimi delimitati da steccati di legno, dove ho visto brucare anche degli asinelli.

Arrivati sulla cima, sono rimasta sorpresa alla vista di quante persone erano arrivate prima di noi e quante ancora stavano arrivando. Il perché l'ho capito subito dopo, quando ho realizzato finalmente che eravamo proprio sulla cima del massiccio del Grappa, teatro di tante battaglie durante la prima guerra mondiale e simbolo esso stesso della resistenza. Tutte quelle persone erano lì anche per visitare il Cimitero Monumentale che accoglie 12.615 caduti, di cui ben 10.332 ignoti.
E' stato molto emozionante ammirare come l'insieme delle costruzioni che formano il Sacrario Militare si fonda con il panorama circostante, quasi ne facesse naturalmente parte!

Foto panoramica

Abbiamo camminato osservando in silenzio i sacelli che ospitano le spoglie dei soldati italiani e austroungarici nei due cimiteri loro dedicati e lungo la strada ai cui lati sono stati eretti i cippi con scolpiti i nomi delle cime teatro di guerra.
Nel cimitero austroungarico una tomba in particolare ha attirato la mia attenzione perché era l'unica su cui era posato un mazzolino di fiori di campo, così mi sono avvicinata e ho letto: Soldato Peter Pan. Incredibile! Ho resistito al desiderio di fotografarla per rispetto, ma se fate una ricerca potete trovare in rete la storia di questo giovanissimo soldato.


 

Credo sia stato questo tuffo nella storia, insieme ai panorami mozzafiato che si ammirano da lassù, a fare di questa escursione il più bel regalo di compleanno che i miei meravigliosi amici potessero farmi!!

Foto panoramica

 

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